giovedì 13 dicembre 2012

Monitoraggio ambientale per tutti: il mio MANIFESTO




Quante volte sentiamo parlare di ambiente e delle azioni umane che lo violano in continuazione, sia su grande scala come ad esempio l’Ilva di Taranto, sia su piccola scala quando ci accorgiamo di discariche abusive sotto casa nostra, auto con motori inquinanti, scarichi indiscriminati nei corsi d’acqua e altro ancora.

Nonostante un apparato legislativo complesso ed enti pubblici preposti al controllo e al monitoraggio dell’ambiente, è opinione comune che l’ambiente non sia difeso abbastanza e come l’uomo ancora non sia sufficientemente sensibile, specialmente quando gli interessi personali prevalgono su quelli collettivi.

Credo allora che tutti i cittadini abbiano il diritto e il dovere di presidiare l’ambiente e denunciare quando questo sia violato in modo illegale o comunque lesivo dei nostri diritti a goderne i benefici.

Inoltre solo i cittadini possono giudicare l’operato di quegli organismi pubblici preposti al controllo e alla diffusione dei dati sull’ambiente, troppo spesso assoggettati a politiche che ne condizionano il funzionamento o per mancanza di risorse economiche o per voluta mancanza di trasparenza (ricordiamoci, a tal proposito, cosa è successo dopo il disastro di Fukuschima in merito alla diffusione di dati e notizie).

Si può presidiare l’ambiente con i nostri 5 sensi, e questo già lo facciamo tutti i giorni, ma anche con dispositivi di monitoraggio ormai alla portata di molti.

L’elettronica industriale mette oggi a disposizione la componentistica più avanzata a prezzi bassissimi; dispositivi open hardware e software, come Arduino con tutte le sue applicazioni, sono fruibili da chiunque, anche con minima formazione di base.

Allora perché non mettere al servizio dell’ambiente questo patrimonio di opportunità, creando dispositivi a basso costo, anche a scapito della loro precisione, per osservare e misurare quei numerosi parametri che caratterizzano l’ambiente che ci circonda?

Sarebbe anche un’occasione per imparare tutti qualcosa di più e quindi capire meglio i dati ufficiali che vengono diffusi.

Campi elettromagnetici, radiazioni ionizzanti, discariche abusive, immissioni inquinanti in aria o in acqua, sono tutte situazioni in cui sicuramente l'elettronica amatoriale può dare un contributo con sistemi di allerta e misura.

Credo che l’osservazione continua e diffusa sia la chiave del successo di un valido controllo ambientale operato dai cittadini. Troppo spesso gli enti preposti intervengono solo dopo i grandi disastri o solo “a spot”, permettendo a chi inquina deliberatamente di operare con metodi difficilmente individuabili e punibili.

Le discariche abusive come i veicoli che vi trasportano i rifiuti possono essere fotografati e denunciati. Alcuni parametri significativi della qualità dell’acqua nei fiumi, nei navigli, in mare, possono essere misurati facilmente e far scattare allarmi.

Chi si ricorda delle lenzuola appese fuori dalle finestre per dimostrare in modo visivo l’inquinamento dell’aria? Si può fare qualcosa di meglio e di un pochino più scientifico?

Io credo di sì, dobbiamo affiancare alle comunicazioni ufficiali sull’ambiente, quelle di una rete di cittadini osservatori e misuratori con la competenza sufficiente a valutare i dati propri e quelli che vengono diffusi dalle istituzioni.

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