mercoledì 21 maggio 2014

La voglia di misurare


Quando si traffica con l'energia solare, costruendo dispositivi che la trasformano in acqua calda o altre forme utilizzabili, è importante misurare l'energia che arriva dal cielo sul nostro dispositivo. Infatti un parametro fondamentale per paragonare un dispositivo ad un altro è l'efficienza di trasformazione dell'energia. In breve il rapporto tra l'energia che ottengo sotto forma di acqua calda, piuttosto che energia elettrica e l'energia che arriva dal sole. Per quest'ultima è stato inventato il Piranometro (prima foto), uno strumento capace di misurare l'energia radiante proveniente dal sole e dal cielo. Purtroppo però è uno strumento costoso, più di mille euro. Il mio tentativo è stato quello di costruirne uno con pochi componenti elettronici: costo pochi euro. Non mi aspetto misure precise, ma sono curioso di confrontare i due strumenti.

Ho usato una fotoresistenza LDR, che riduce il proprio valore all'aumentare della luce, un chip sensore di temperatura, per valutare eventuali effetti sulla LDR dovuti al variare della temperatura all'interno del contenitore. Lo schermo diffusore è fatto da una mezza pallina da ping-pong e l'involucro da un vasetto di plastica che faceva da base per un uovo di Pasqua.
Sono cosciente delle limitazioni di questo strumentino:
la prima è che la LDR è sensibile solo ad una parte dello spettro solare, quella visibile;
la seconda è che probabilmente la pallina di plastica blocca l'infrarosso che costituisce quasi il 50% della radiazione solare.
In ogni caso, avendo a disposizione uno strumento preciso, come quello nella prima foto, un Kipp & Zonen, voglio proprio vedere il confronto tra i due.