
Nella costruzione di pannelli solari termici, come quello che stiamo sperimentando a Milano, ARETHA , è importante avere un buon isolamento termico del pannello e di tutti i componenti aggiuntivi come il serbatoio e i tubi. La lana di pecora potrebbe essere un materiale adattissimo a questo scopo, anche per la sua alta resistenza alla temperatura (fino a 250°) e scarsa igroscopicità.
Due tubi di PVC, usati per impianti idraulici e facilmente reperibili presso un negozio di materiali edili, sono stati attrezzati con tre sensori di temperatura DS18B20. In mezzo ai due tubi viene messo il materiale isolante da provare.
Nel tubo più interno viene versata una quantità nota di acqua calda, quasi bollente. Si chiudono le estremità dei due tubi con tappi di polistirolo espanso e poi si iniziano a misurare le temperature dei sei sensori (tre per ogni tubo). Il fatto di usare tre sensori per ogni tubo è necessario per controllare eventuali disomogeneità della temperatura lungo i tubi.
La velocità di raffreddamento dell'acqua determina il potere isolante del materiale che avvolge il tubo interno.
In questo esperimento è importante assicurarsi che la temperatura esterna, nella stanza, non cambi sensibilmente.

I dati, una volta estratti dalla SD e messi su foglio excel danno questo diagramma. Con un po' di calcoli è possibile risalire al coefficiente di trasmissività termica (lambda) del materiale isolante usato, in modo da confrontarlo con quello che si trova in letteratura.
Per la lana di vetro ho trovato 0,036 W/m°K e per quella di pecora, alla densità di 68,5 kg/m3, 0,035.
Sto ora provando ad usare lana meno densa, vale a dire meno compressa.
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